La Nocellara del Belice: riconoscibilissimo l'albero dal tipico portamento espanso conferitogli dalla potatura. Questa cultivar manifesta la tipica alternanza produttiva che può essere controllata con le potature annuali e con l'irrigazione. La Nocellara, così detta per la forma sferica del frutto, è una cultivar a duplice attitudine in grado di produrre, soprattutto se irrigata, frutti di notevoli dimensioni da destinare alla produzione di olive da mensa. L'olio di questa cultivar è un prodotto di eccellenza dal fruttato intenso, con note di amaro e piccante evidenti e con sentori di carciofo, pomodoro e mandorla conferiti dalla elevata presenza di polifenoli. Chi ama le note piccanti e amare può gustarlo anche subito dopo la molitura. I palati più sensibili lo preferiscono miscelato alla Biancolilla che attenua le note forti conferendogli una certa dolcezza.
La Biancolilla: più che di cultivar qui si deve parlare di cultivar-popolazione il cui denominatore comune è la variazione del colore del frutto che va dal verde intenso al verde molto pallido (sbiancamento) con l'approssimarsi dell'invaiatura fino al rosso-violaceo ad invaiatura avvenuta. L'albero ha un portamento assurgente ma con rami molto flessibili che, nelle annate di carica, si piegano sotto il peso dei frutti tipicamente radunati in grappoli.
La Biancolilla viene coltivata essenzialmente per la produzione di un olio che risulta dolce data la modesta presenza di polifenoli totali. Un olio per palati delicati e talvolta miscelato con olio di Nocellara del Belice per la produzione di blend.